Palazzo Valguarnera Gangi (PA)
A Palermo, il palazzo simbolo de “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, è dal ‘400 scrigno della più preziosa produzione artistica e manifatturiera del mondo, un tesoro che si è tramandato integro per secoli e di cui oggi sono custodi Giuseppe e Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi, eredi della stessa famiglia che lo ha costruito.
Una bellezza che lascia senza fiato. E quello che maggiormente solletica l’occhio attento del connaisseur è l’accorgersi che, man mano si accede alle sale di questa maestosa residenza di 8.000 metri quadrati, tutto, anche il più piccolo dettaglio, finitura o arredo è completamente originale del periodo in cui è stata costruito, restauri “filologici” compresi.
Una rarità, basti pensare che Palazzo Valguarnera Gangi è tra le 10 residenze private d’epoca più preziose del mondo, che si deve all’amore degli attuali proprietari che dagli anni ’90 in poi si sono costantemente dedicati al suo restauro e valorizzazione, impegnandosi anche a sostegno delle lavorazioni artigianali che sono oggi a rischio di scomparsa.
La mia vita è dedicata a preservare Palazzo Valguarnera Gangi: la bellezza alimenta altra bellezza e tutelarla equivale a migliorare il mondo e ispirare le generazioni future.
(Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi)
La residenza risale al 1450 circa, ma il suo aspetto attuale si deve nella seconda metà del ‘700 al gusto del principe Pietro di Valguarnera, che lo arricchì anche dello sfarzoso stile rococò che era di moda in Francia con Luigi XV, poi unitosi in matrimonio con Marianna Valguarnera, a sua volta erede dell’importante patrimonio paterno.
Agli inizi dell’800 l’ultima discendente del casato Valguarnera sposò Giuseppe Mantegna principe di Gangi grazie al quale venne iniziata un’importante ristrutturazione del Palazzo.
Con Giulia Mantegna di Gangi, sorella di Annina Alliata di Montereale, prima moglie dell’importante imprenditore Vincenzo Florio jr, la dimora vedrà gli ultimi sprazzi dello splendore del Regno delle Due Sicilie, quel periodo di controversa storia italiana tradotto così bene dal libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”, da cui il regista Luchino Visconti trasse il suo omonimo capolavoro.
Sarà la figlia di Donna Giulia, Stefanina, ad affittare, infatti, il palazzo alla casa di produzione, ignara del fatto che quel film avrebbe cambiato la sua storia e quella della Sicilia per sempre, consacrandolo a livello di icona internazionale che alimenta ancora oggi artisti, scrittori e nuove produzioni cinematografiche.
A guidarci tra le sale più maestose del Palazzo è la principessa Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi che lo abita insieme al marito da quando ne sono divenuti proprietari per linea dinastica negli anni ’90 proprio attraverso i figli di Stefanina, i principi Vanni Calvello di San Vincenzo.
Una volta salita la maestosa doppia scalinata della corte interna, si attraversano varie anticamere prima di arrivare alla sala da pranzo, opera neoclassica di Giovan Battista Cascione Vaccarini e da poco totalmente restaurata.
Quindi si percorrono vari saloni prima di raggiungere il Salone Giallo, dal nome della seta gialla di Lampasso che ne ricopre le pareti, protagonista della celebre scena del ballo con Claudia Cardinale e Burt Lancaster nel film “Il Gattopardo” e teatro delle performance di grandi artisti come Gioachino Rossini, che autografò il pianoforte esposto, e Richard Wagner.
Dal salone si accede alla magnifica terrazza, che si affaccia su Piazza Sant’Anna, al momento oggetto di restauro, dove al centro si ammira una fontana opera, così come le statue della scalinata d’entrata del palazzo, dello scultore Ignazio Marabitti, tripudio di piante mediterranee e maioliche siciliane.
Sino ad arrivare alla Galleria degli Specchi che si deve al genio di Andrea Gigante, chiusa da due boudoir, con un soffitto unico al mondo alto 12 metri e caratterizzato da un traforo a doppia altezza pensato per enfatizzare la luce delle candele dei grandi lampadari in vetro di Murano. Mentre il meraviglioso pavimento è in maiolica di Vietri decorato con le Fatiche d’Ercole ed celebri gattopardi ed è stato completamente restaurato da Carine non senza difficoltà per trovare gli artigiani che se ne potessero occupare.
La poesia d’animo della Principessa e tutto il suo amore per questo Palazzo sono racchiusi nelle rose rosse adagiate sopra ogni pouf in velluto verde: servono come deterrente a non sedersi e rischiare di danneggiarli, ma Carine voleva che anche questo “monito” fosse caratterizzato da modi gentili e non esenti da bellezza.
Il segreto
Le scene de Il Gattopardo girate a Palazzo Valguarnera Gangi rimangono nella storia cinematografica anche per l’accuratezza maniacale con cui il regista Luchino Visconti curò l’allestimento ed i costumi di ogni scena, come l’aver utilizzato oltre 10 mila candele per la scena del ballo o il richiedere il lavaggio quotidiano dei guanti bianchi degli attori (parte dell’abbigliamento dell’epoca).
Info utili
Palazzo Valguarnera Gangi
Piazza Croce dei Vespri 6
90133 Palermo
Visite aperte solo su prenotazione ed in determinati periodi dell’anno, per info scrivere a palazzogangi@hotmail.com