In provincia di Ragusa, Scicli è un piccolo gioiello del Barocco siciliano, ancora squisitamente autentico con i suoi palazzi dai fantasiosi mascheroni e la romantica piazza centrale, talmente bella da essere diventata il set della fortunata serie de Il Commissario Montalbano.
Nel 2002 il centro storico di Scicli è stato insignito del titolo di Patrimonio dell’umanità UNESCO, insieme con altri sette comuni nella lista delle Città tardo barocche del Val di Noto. Una visita non può che iniziare, dunque, dalla sua splendida piazza principale, una delle più note cinematograficamente parlando della Sicilia, protagonista della celebre serie Il Commissario Montalbano che nella finzione scenica ha il suo ufficio proprio all’interno del Municipio della città.
Da lì, si può visitare la Chiesa di San Giovanni Evangelista che custodisce una particolarità: il celebre “Cristo in gonnella”, un dipinto della fine del ‘600 che ritrae Cristo con una curiosa tunica che ricorda una gonna. Iconografia di origine spagnola, in Italia c’è solo un altro quadro simile scoperto in un oratorio privato di Gravedona, in provincia di Como.
È la più bella città che abbiamo mai vista (…). E la gente è contenta nelle città che sono belle.
(Elio Vittorini)
Poco più in là troviamo l’Antica Farmacia Cartia, una bottega Liberty perfettamente conservata aperta da Guglielmo Cartia nel 1902. Oggi divenuta un “museo” visitabile, all’interno si possono ammirare gli splendidi mobili originali realizzati dal falegname ed ebanista sciclitano Emanuele Russino.
Stupenda la vetrina dei veleni che ci fa viaggiare con la fantasia. Non a caso, anche la farmacia è stata location cinematografica de Il Commissario Montalbano nella puntata La Stagione della Caccia.
Per una pausa tipicamente siciliana, potete prenotare Le Gioie, un piccolo bistrot affacciato su una piazzetta con una decina di tavolini e l’atmosfera delle botteghe di paese di un tempo. E’ qui che nel 2016 ha scelto di vivere Fiorenzo, siciliano di Augusta, che di Scicli si è innamorato proprio dopo aver visto alcune puntate de Il Commissario Montalbano, al punto tale di decidere di trasferirsi e dar vita ad un suo luogo del cuore.
Il menù del locale è scritto a matita ogni giorno, variando in base alla freschezza della materia prima, puntando, principalmente, su ricette di pesce di provenienza locale: dal crudo di gamberi alla fritturina di alici, dalle linguine con bottarga di tonno, gamberi marinati e zeste di limone, al pescato del giorno marinato e affumicato con dadolata di limone Pirettu.
La sera, potete potete, invece, optare per il piccolo ristorantino Verace dove l’arte siciliana si fonde con la tradizione enogastronomica locale e poi perdervi tra le stradine del centro, ammirando una delle sue caratteristiche: i mascheroni barocchi dei suoi palazzi.
Come quelli del settecentesco Palazzo Beneventano, che è stato definito da Sir Anthony Blunt (celebre storico dell’arte ed agente segreto inglese) “il più bel palazzo barocco di Sicilia” dove sono incastonate diverse figure, tra cui curiose teste di saraceni.
Per la notte, si può prenotare in una tipica dimora di Scicli, Sanbartolomeo Casa & Putìa, con camere arredate con ceramiche siciliane e mobilio d’epoca. Il mattino si fa colazione nella sua terrazza con vista sulla Chiesa di San Bartolomeo e poi shopping nella putìa, la bottega, di ciò che di veramente autentico offre la città.
Nelle immediate vicinanze di Scicli, il giorno dopo potete visitare il piccolo borgo marinaro di Sampieri e, dopo aver parcheggiato, fare una passeggiata sino alla Fornace Penna a Punta Pisciotto. Altra protagonista della serie di Montalbano, si tratta di un suggestivo edificio di archeologia industriale sul mare edificato nel 1909 e andato distrutto nel 1924 a causa di un incendio doloso.
Mentre, a solo un’ora di macchina da Scicli, si possono visitare altre splendide città del Barocco UNESCO, come Modica, Ragusa Ibla, Noto e il celebre borgo di Marzamemi. C’è davvero di che perdersi per giorni in tanta bellezza.
Il segreto
A Scicli viene venerata la Madonna delle Milizie, l’unico esempio in tutto il mondo cristiano in cui la Vergine Maria è rappresentata come una guerriera incoronata in sella ad un cavallo bianco.